È un’attività di controllo finanziario e operativo costante che segue:
– l’evoluzione di grandezze/indicatori (espressi in quantità e/o valori) che ci aiutano in tempo utile a prevedere una situazione di illiquidità o insolvenza (nel precedente articolo del decalogo ho dato alcune indicazioni in più sul controllo finanziario);
– l’andamento di dati/indicatori (es. tempi di approvvigionamento, tempi di consegna, volumi producibili nell’unità di tempo, ore disponibili del personale per funzione aziendale, ecc.) che rispecchiano il grado di funzionamento delle varie aree aziendali.
A cosa serve?
Ad anticipare l’avvento di una situazione futura, negativa o positiva che sia, e farsi trovare preparati nel gestirla.
Fermi restando i limiti di un’attività previsionale che oggi deve fare i conti con una situazione di crisi imprevedibile nei tempi di un suo possibile ulteriore aggravarsi o di un suo tanto auspicato ridimensionamento, l’attività di monitoraggio è assolutamente irrinunciabile.
Voglio ora trattare l’argomento del giorno non solo legandolo alle negatività del momento ma anche cercando di far intravedere qualche spiraglio di luce per tutti quegli imprenditori e professionisti che supereranno questa grave situazione.
4 considerazioni (ricorrenti)
Fronteggiamo oggi una crisi sanitaria globale che è divenuta (anche) economica prima e (anche) finanziaria poi, il tutto aggravato da una guerra (nei fatti) intercontinentale e shock energetico.
Le persone e i gruppi di persone ne sono e ne saranno danneggiati in modo estremamente diverso: alcuni resteranno irrimediabilmente a terra mentre altri si rialzeranno e si ritroveranno più forti che mai, pur avendo a che fare con un nuovo sistema economico italiano (e non solo italiano), nuove priorità e nuovi comportamenti (propri e di altri).
La crisi non tocca tutti i settori allo stesso modo e, fermo restando che ogni settore ha caratteristiche sue proprie e soffre la gravità del momento con un’intensità diversa da quella degli altri, si hanno settori più penalizzati (i c.d. settori ciclici, più rischiosi e non relativi a beni/servizi di prima necessità: quello assicurativo, quello automobilistico, quello dei beni di lusso, quello dei beni e servizi per l’industria, quello della componentistica per auto, quello delle costruzioni, quello chimico, quello della distribuzione non alimentare, quello finanziario, quello consulenziale, quello immobiliare, quello dei materiali di base, quello dei materiali Edili, quello tecnologico, quello turistico-alberghiero, quello dell’intrattenimento, ecc.) e meno penalizzati (i c.d. settori anticiclici, meno rischiosi e relativi a beni/servizi di prima necessità: quello alimentare, quello dei beni di consumo, quello farmaceutico, quello petrolifero, quello delle telecomunicazioni, quello delle utility – imprese di pubblica utilità, acqua gas, elettricità – ecc.).
Con tutti i se e i distinguo del caso, quando il mercato ripartirà le attività dei settori più penalizzati potranno fare meglio del mercato (e, ovviamente, di quelle dei settori anticiclici), realizzando risultati economici e finanziari assolutamente soddisfacenti.
Le priorità assolute (banale ma vero)
Sono:
non limitarsi a restare in piedi ma spingersi oltre e cercare le opportunità del momento;
farci trovare pronti alla (lenta) ripartenza economica.
Il monitoraggio aiuta in entrambi i casi.
Quando il mercato ripartirà non potremo dire “aspetta che mi preparo bene” ma dovremo farci trovare già pronti.
Se non saremo pronti perderemo un’opportunità favorendo quei concorrenti che andranno ad accaparrarsi le aree rimaste libere di un mercato comunque minore di quello passato.
Comincia a pensare a un cruscotto di controllo
È arrivato il momento di pensare seriamente a quale percorso intraprendere (percorso la cui lunghezza dipenderà dal tuo livello di culturale imprenditoriale di base) per riuscire a dotare la tua impresa/il tuo studio di uno strumento di rilevazione idoneo, un cruscotto di controllo che ti consenta in real time la verifica di dove stai andando.
Se intendi leggere precedenti articoli non letti, se vuoi pormi domande/critiche/osservazioni o vuoi condividere la tua esperienza del momento, scrivilo sui commenti o su alessandro.vianello@eftilia.it
Cos’è l’attività di monitoraggio?
È un’attività di controllo finanziario e operativo costante che segue:
– l’evoluzione di grandezze/indicatori (espressi in quantità e/o valori) che ci aiutano in tempo utile a prevedere una situazione di illiquidità o insolvenza (nel precedente articolo del decalogo ho dato alcune indicazioni in più sul controllo finanziario);
– l’andamento di dati/indicatori (es. tempi di approvvigionamento, tempi di consegna, volumi producibili nell’unità di tempo, ore disponibili del personale per funzione aziendale, ecc.) che rispecchiano il grado di funzionamento delle varie aree aziendali.
A cosa serve?
Ad anticipare l’avvento di una situazione futura, negativa o positiva che sia, e farsi trovare preparati nel gestirla.
Fermi restando i limiti di un’attività previsionale che oggi deve fare i conti con una situazione di crisi imprevedibile nei tempi di un suo possibile ulteriore aggravarsi o di un suo tanto auspicato ridimensionamento, l’attività di monitoraggio è assolutamente irrinunciabile.
Voglio ora trattare l’argomento del giorno non solo legandolo alle negatività del momento ma anche cercando di far intravedere qualche spiraglio di luce per tutti quegli imprenditori e professionisti che supereranno questa grave situazione.
4 considerazioni (ricorrenti)
Le priorità assolute (banale ma vero)
Sono:
Il monitoraggio aiuta in entrambi i casi.
Quando il mercato ripartirà non potremo dire “aspetta che mi preparo bene” ma dovremo farci trovare già pronti.
Se non saremo pronti perderemo un’opportunità favorendo quei concorrenti che andranno ad accaparrarsi le aree rimaste libere di un mercato comunque minore di quello passato.
Comincia a pensare a un cruscotto di controllo
È arrivato il momento di pensare seriamente a quale percorso intraprendere (percorso la cui lunghezza dipenderà dal tuo livello di culturale imprenditoriale di base) per riuscire a dotare la tua impresa/il tuo studio di uno strumento di rilevazione idoneo, un cruscotto di controllo che ti consenta in real time la verifica di dove stai andando.
Monitoraggio costante, pochi dati e rilevanti!
Avanti Italia, avanti tutti!
_ Alessandro Vianello _
Precedenti post del decalogo
Part one: l’atteggiamento mentale in situazione di crisi
Part two: crisi e scenari
Part three: strategia di risposta
Part four: crisi e accertamento della propria situazione di base
Se intendi leggere precedenti articoli non letti, se vuoi pormi domande/critiche/osservazioni o vuoi condividere la tua esperienza del momento, scrivilo sui commenti o su alessandro.vianello@eftilia.it
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