Non basta ragionare sugli scenari e sulle strategie, devi innanzi tutto capire come sei messo oggi e farlo in modo preciso e professionale.
Il “sono messo male” e “chissà come andrà a finire” riflettono una preoccupazione comune e comprensibile ma non rappresentano un’analisi tecnica della tua attuale situazione imprenditoriale o professionale.
Tutto è collegato
Una precisazione: pur parlando in articoli separati di scenari, strategie di risposta e di accertamento della situazione di base (come pure di team di gestione della crisi e di altri temi trattati nei successivi post), è assolutamente evidente che tutte le tematiche sono strettamente correlate e vanno affrontate e gestite contemporaneamente e unitariamente.
Come accertare il tuo punto di partenza ?
L’azione di accertamento parte da una verifica della situazione odierna di quattro funzioni aziendali (personale, produzione, commerciale, finanza).
Lo si fa attraverso un’analisi fatta a tavolino che consenta, fatta una valutazione dei rischi aziendali e introducendo delle possibili contromisure immediatamente adottabili in ciascuna area, di redigere un compendio operativo immediatamente praticabile.
La “fotografia” dello stato di fatto delle diverse aree ti permetterà di:
per l’area personale
– verificare se i layout attuali sono idonei a garantire una situazione di sicurezza;
– definire il livello minimo di presenze fisiche necessario per garantire una continuità operativa consona ai ridotti volumi produttivi/di attività del momento, sempre garantendo le consegne richieste (nel caso di attività professionale erogazione del servizio nel rispetto delle scadenze/impegni contrattuali);
– identificare i processi essenziali da sostenere;
– capire se le figure chiave in caso di isolamento (Coronavirus) o abbandono (si fanno assumere da un’altra azienda) possano essere rimpiazzate facilmente e, ove ritenuto improbabile, trovare subito dei sostituti e/o attivare dei processi formativi interni;
per l’area produzione
– mappare i fornitori, valutarne l’affidabilità e identificarne di alternativi con cui sostituire quelli a rischio;
– verificare la propria capacità di garantire flussi produttivi coerenti ai volumi richiesti (seppur ridotti), sempre garantendo le consegne richieste nei tempi concordati (nel caso di attività professionale, si va a verificare la capacità di continuare l’erogazione del servizio nel rispetto delle scadenze/impegni contrattuali);
– definire contromisure idonee ad arginare le difficoltà di approvvigionamento di materie prime e componentistica;
per l’area commerciale
– suddividere i clienti per aree geografiche/livello di morosità (anche considerando le molteplici conseguenze della situazione attuale);
– ridurre al minimo le trasferte, limitandole a quelle essenziali e prive di rischi;
– impedire le visite dei venditori nelle aree a maggior rischio;
per l’area finanza
– verificare la posizione finanziaria netta attuale (comincia con un bel bilancio aggiornato accompagnato da un rendiconto finanziario decente, verifica con il tuo professionista di fiducia se articoli del Codice Civile come il 2477 e il 2482-ter stanno diventando pericolosamente attuali -riduzione del capitale di oltre un terzo-);
– fare un budget finanziario trimestrale, articolato mensilmente;
– programmare gli incassi, prevedendo un loro possibile calo e in quali zone più che in altre;
– rappresentare trasparentemente il tutto al sistema bancario e rinegoziare il rinegoziabile (e, più in generale, dilazionare il dilazionabile e rinviare il rinviabile);
– tagliare i costi superflui razionalizzando al massimo;
– cercare di ottenere termini maggiori nei pagamenti dei fornitori.
per tutte le aree:
– scrivere procedure/disposizioni su misura della situazione emergenziale e attivare speditamente tutte le contromisure/misure migliorative necessarie.
Due parole in più sulla parte finanziaria
La crisi economica (problema di redditività) per alcuni si sta traducendo in crisi finanziaria di liquidità (squilibrio finanziario legato alla riduzione delle entrate vuoi per il drastico calo delle vendite vuoi per i mancati incassi di crediti preesistenti), per altri lo è già;
L’illiquidità può tradursi in insolvenza, ossia incapacità irreversibile di adempiere alle proprie obbligazioni.
Parlare di finanza oggi significa quindi parlare di misurazione tempestiva, di strumenti di misurazione consuntiva (situazione di base) e previsionale (quanta benzina mi resta in serbatoio a fronte del perdurare di una situazione), di velocità di raccolta e elaborazione dei dati.
Per le realtà piccole e destrutturate
Se sei il titolare di una microimpresa, fatti aiutare immediatamente dal professionista o dall’associazione di categoria di riferimento e chiedi a chi ti assiste:
– cosa vuol dire concretamente posizione finanziaria netta (e magari altri 2-3 indicatori da tener d’occhio);
– quali variabili puoi andare a toccare per migliorare la tua posizione finanziaria netta;
– una situazione contabile aggiornata e la quantificazione degli indicatori/grandezze di cui sopra.
Ti serve adesso un apprendimento rapido, non sarà perfetto ma è l’inizio di una svolta culturale per chi (e mi auguro tu sia fra questi) resterà in piedi dopo lo tsunami di questo periodo.
Per le PMI dotate di un sistema amministrativo funzionante
Qualche accorgimento:
– rinviate a giugno l’approvazione del bilancio;
– tenete la contabilità finanziaria costantemente aggiornata e monitorata (fermo restando l’indiscusso legame fra economico e finanziario, il monitoraggio finanziario è l’esigenza primaria del momento);
– introducete immediatamente tutte le possibili contromisure di rateazione/dilazione dei pagamenti differibili;
– prestate la massima attenzione alle cause indirette di crisi di liquidità (es. il fornitore strategico che, bloccandovi le forniture, stoppa la vostra operatività con tutti i danni che ne derivano).
Per tutti
Mettere mano ai contratti di fornitura energetica e, banalissimo a dirsi, puntate sulla razionalizzazione spinta dei consumi energetici.
Capire dove si è oggi per comprendere dove possiamo arrivare domani con un utilizzo oculato delle energie e delle risorse disponibili, questo è il succo del discorso.
Continua a seguirmi, domani parlerò dell’attività di monitoraggio in situazione di crisi.
Domande, critiche, suggerimenti, esperienze personali da condividere?
Per acquisire i documenti che non hai avuto occasione di leggere, esporre le tue critiche/suggerimenti/richieste di approfondimento e condividere la tua esperienza scrivi sui commenti o su alessandro.vianello@eftilia.it
Da dove parti?
Non basta ragionare sugli scenari e sulle strategie, devi innanzi tutto capire come sei messo oggi e farlo in modo preciso e professionale.
Il “sono messo male” e “chissà come andrà a finire” riflettono una preoccupazione comune e comprensibile ma non rappresentano un’analisi tecnica della tua attuale situazione imprenditoriale o professionale.
Tutto è collegato
Una precisazione: pur parlando in articoli separati di scenari, strategie di risposta e di accertamento della situazione di base (come pure di team di gestione della crisi e di altri temi trattati nei successivi post), è assolutamente evidente che tutte le tematiche sono strettamente correlate e vanno affrontate e gestite contemporaneamente e unitariamente.
Come accertare il tuo punto di partenza ?
L’azione di accertamento parte da una verifica della situazione odierna di quattro funzioni aziendali (personale, produzione, commerciale, finanza).
Lo si fa attraverso un’analisi fatta a tavolino che consenta, fatta una valutazione dei rischi aziendali e introducendo delle possibili contromisure immediatamente adottabili in ciascuna area, di redigere un compendio operativo immediatamente praticabile.
La “fotografia” dello stato di fatto delle diverse aree ti permetterà di:
per l’area personale
– verificare se i layout attuali sono idonei a garantire una situazione di sicurezza;
– definire il livello minimo di presenze fisiche necessario per garantire una continuità operativa consona ai ridotti volumi produttivi/di attività del momento, sempre garantendo le consegne richieste (nel caso di attività professionale erogazione del servizio nel rispetto delle scadenze/impegni contrattuali);
– identificare i processi essenziali da sostenere;
– capire se le figure chiave in caso di isolamento (Coronavirus) o abbandono (si fanno assumere da un’altra azienda) possano essere rimpiazzate facilmente e, ove ritenuto improbabile, trovare subito dei sostituti e/o attivare dei processi formativi interni;
per l’area produzione
– mappare i fornitori, valutarne l’affidabilità e identificarne di alternativi con cui sostituire quelli a rischio;
– verificare la propria capacità di garantire flussi produttivi coerenti ai volumi richiesti (seppur ridotti), sempre garantendo le consegne richieste nei tempi concordati (nel caso di attività professionale, si va a verificare la capacità di continuare l’erogazione del servizio nel rispetto delle scadenze/impegni contrattuali);
– definire contromisure idonee ad arginare le difficoltà di approvvigionamento di materie prime e componentistica;
per l’area commerciale
– suddividere i clienti per aree geografiche/livello di morosità (anche considerando le molteplici conseguenze della situazione attuale);
– ridurre al minimo le trasferte, limitandole a quelle essenziali e prive di rischi;
– impedire le visite dei venditori nelle aree a maggior rischio;
per l’area finanza
– verificare la posizione finanziaria netta attuale (comincia con un bel bilancio aggiornato accompagnato da un rendiconto finanziario decente, verifica con il tuo professionista di fiducia se articoli del Codice Civile come il 2477 e il 2482-ter stanno diventando pericolosamente attuali -riduzione del capitale di oltre un terzo-);
– fare un budget finanziario trimestrale, articolato mensilmente;
– programmare gli incassi, prevedendo un loro possibile calo e in quali zone più che in altre;
– rappresentare trasparentemente il tutto al sistema bancario e rinegoziare il rinegoziabile (e, più in generale, dilazionare il dilazionabile e rinviare il rinviabile);
– tagliare i costi superflui razionalizzando al massimo;
– cercare di ottenere termini maggiori nei pagamenti dei fornitori.
per tutte le aree:
– scrivere procedure/disposizioni su misura della situazione emergenziale e attivare speditamente tutte le contromisure/misure migliorative necessarie.
Due parole in più sulla parte finanziaria
Parlare di finanza oggi significa quindi parlare di misurazione tempestiva, di strumenti di misurazione consuntiva (situazione di base) e previsionale (quanta benzina mi resta in serbatoio a fronte del perdurare di una situazione), di velocità di raccolta e elaborazione dei dati.
Per le realtà piccole e destrutturate
Se sei il titolare di una microimpresa, fatti aiutare immediatamente dal professionista o dall’associazione di categoria di riferimento e chiedi a chi ti assiste:
– cosa vuol dire concretamente posizione finanziaria netta (e magari altri 2-3 indicatori da tener d’occhio);
– quali variabili puoi andare a toccare per migliorare la tua posizione finanziaria netta;
– una situazione contabile aggiornata e la quantificazione degli indicatori/grandezze di cui sopra.
Ti serve adesso un apprendimento rapido, non sarà perfetto ma è l’inizio di una svolta culturale per chi (e mi auguro tu sia fra questi) resterà in piedi dopo lo tsunami di questo periodo.
Per le PMI dotate di un sistema amministrativo funzionante
Qualche accorgimento:
– rinviate a giugno l’approvazione del bilancio;
– tenete la contabilità finanziaria costantemente aggiornata e monitorata (fermo restando l’indiscusso legame fra economico e finanziario, il monitoraggio finanziario è l’esigenza primaria del momento);
– introducete immediatamente tutte le possibili contromisure di rateazione/dilazione dei pagamenti differibili;
– prestate la massima attenzione alle cause indirette di crisi di liquidità (es. il fornitore strategico che, bloccandovi le forniture, stoppa la vostra operatività con tutti i danni che ne derivano).
Per tutti
Mettere mano ai contratti di fornitura energetica e, banalissimo a dirsi, puntate sulla razionalizzazione spinta dei consumi energetici.
Capire dove si è oggi per comprendere dove possiamo arrivare domani con un utilizzo oculato delle energie e delle risorse disponibili, questo è il succo del discorso.
Continua a seguirmi, domani parlerò dell’attività di monitoraggio in situazione di crisi.
Domande, critiche, suggerimenti, esperienze personali da condividere?
Scrivi su alessandro.vianello@eftilia.it
Avanti Italia, avanti tutti.
_ Alessandro Vianello _
Precedenti post del decalogo:
Part one: l’atteggiamento mentale in situazione di crisi
Part two: crisi e scenari
Part three: strategia di risposta
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