Ho precedentemente parlato di atteggiamento mentale e scenari di crisi, oggi tratto il tema della strategia di risposta.
Ne parlo rifacendomi all’arte militare che definisce la strategia come “la tecnica di individuare gli obiettivi generali e finali di una guerra o di un ampio settore di operazioni, di elaborare le grandi linee di azione, predisponendo i mezzi per conseguire la vittoria (o i risultati più favorevoli) con il minor sacrificio possibile” (rif. Treccani).
Ora alcune considerazioni generale, poi alcune indicazioni operative.
Di quale guerra sto parlando?
Nel 2020 il nemico era il Coronavirus, oggi dobbiamo fare i conti con un conflitto bellico ucraino che, seppur nato locale, impatta globalmente.
Serve e servirà tanto buon senso sia per porre fine all’assurdo conflitto bellico di cui si sta tanto parlando (magari fosse unico al mondo, certamente è il più attenzionato) sia per ricomporre i cocci.
L’obiettivo generale e finale? Il ritorno a una (nuova) normalità.
Quale il minor sacrificio possibile? La minimizzazione dei tempi di risposta alla crisi e il contenimento dei danni.
Strategia di risposta e continuità aziendale
La strategia di risposta va poi associata a due situazioni di base profondamente differenti: la presenza o l’assenza di una continuità aziendale.
So perfettamente che gli accadimenti odierni minano la “certezza” di una continuità aziendale futura di molti (soprattutto ove si parli di PMI o piccoli studi professionali) ma focalizzarsi su questa constatazione non aiuta.
Meglio invece restare focalizzati sull’oggi e sul brevissimo/breve termine, stimare quanto prima la durata massima della nostra “resistenza finanziaria”, decidere e agire di conseguenza.
Focalizzazione, riflessione, decisione e azione vanno contrapposte a tre elementi che non possiamo permetterci: panico, reazioni impulsive, immobilismo.
Resistenza finanziaria
Due parole sulla “resistenza finanziaria”: la sua stima ha a che fare con la determinazione tecnica dei flussi di cassa futuri associati ad un ipotizzato calo degli incassi e al suo perdurare nel tempo.
La spiego meglio con un esempio iper-semplificato:
quantifico la mia disponibilità finanziaria odierna;
ipotizzo che il trimestre a venire preveda un calo costante degli incassi mensili del 60% rispetto ai corrispondenti valori del 2021;
quantifico le entrate e le uscite mensili, determinate a fronte di tutte le
possibili contromisure tempestivamente adottate (es. moratoria bancaria, rinegoziazione delle condizioni di fornitura, CIGS e altre misure straordinarie);
rappresento compiutamente il tutto (budget finanziario);
stimo una data/range temporale molto ristretto in cui il mio deficit finanziario sarà insostenibile;
definisco da ora una serie di provvedimenti da adottare prima del patacrac.
Cultura aziendale
Il tuo livello di cultura imprenditoriale potrà fare la differenza (quanto avrei voluto che non si dovesse verificare questo momento infausto perché molti imprenditori e altrettanti professionisti si rendessero finalmente conto della necessità di un approccio imprenditoriale evoluto, dove l’adeguato assetto organizzativo, amministrativo e contabile conta non perché lo richiede il D.Lgs n. 14/2019 ma perché necessario, alla pari del saper ragionare finanziariamente).
Cash is king
La continuità aziendale è strettamente legata alla cassa: cash is king, redditività e fatturato vengono poi (tanto in situazioni di crisi che di normalità);
Componenti della strategia di risposta
Il contenimento dei costi, le azioni di recupero della liquidità e la continuazione di altre attività prioritarie come la comunicazione commerciale (di supporto alle vendite che a un certo momento ripartiranno) e il rafforzamento strutturale fanno parte della strategia di risposta.
Non solo.
Insite nella strategia di risposta stanno:
una capacità di adattamento costante (concetti come zona comfort e routine durature vanno assolutamente posti fuori gioco, non solo a parole);
una flessibilità operativa massima (per farsi trovare pronti ad ogni cambiamento di scenario, peggiorabile o migliorabile con una rapidità imprevedibile);
una velocità di reazione estrema (non perdiamo tempo in riunioni interminabili o a lamentarci, evitiamo perfezionismi inutili che rallentano le decisioni, accettiamo il fatto che commetteremo degli errori e non confondiamo la velocità con la frettolosità);
la consapevolezza che il day by day segna e segnerà il nostro futuro, certamente per un lungo periodo.
Vai sull’operativo
Consigli pratici:
metti nero su bianco la tua strategia di risposta;
descrivine chiaramente gli obiettivi;
premurati di avere un team interno con le competenze richieste per implementare la strategia scelta;
condividila all’interno della tua impresa/studio e fallo con una comunicazione professionale e rassicurante;
traducila in istruzioni operative per tutte le persone della tua impresa/studio;
aggiornala settimanalmente;
se non l’hai mai fatto in passato, cerca aiuto e fatti aiutare.
Continua a seguirmi, nel prossimo post parlerò di come accertare la propria situazione di base.
Per acquisire i documenti che non hai avuto occasione di leggere, esporre le tue critiche/suggerimenti/richieste di approfondimento e condividere la tua esperienza scrivi sui commenti o su alessandro.vianello@eftilia.it
Strategia anti-crisi
Ho precedentemente parlato di atteggiamento mentale e scenari di crisi, oggi tratto il tema della strategia di risposta.
Ne parlo rifacendomi all’arte militare che definisce la strategia come “la tecnica di individuare gli obiettivi generali e finali di una guerra o di un ampio settore di operazioni, di elaborare le grandi linee di azione, predisponendo i mezzi per conseguire la vittoria (o i risultati più favorevoli) con il minor sacrificio possibile” (rif. Treccani).
Ora alcune considerazioni generale, poi alcune indicazioni operative.
Di quale guerra sto parlando?
Nel 2020 il nemico era il Coronavirus, oggi dobbiamo fare i conti con un conflitto bellico ucraino che, seppur nato locale, impatta globalmente.
Serve e servirà tanto buon senso sia per porre fine all’assurdo conflitto bellico di cui si sta tanto parlando (magari fosse unico al mondo, certamente è il più attenzionato) sia per ricomporre i cocci.
L’obiettivo generale e finale? Il ritorno a una (nuova) normalità.
Quale il minor sacrificio possibile? La minimizzazione dei tempi di risposta alla crisi e il contenimento dei danni.
Strategia di risposta e continuità aziendale
La strategia di risposta va poi associata a due situazioni di base profondamente differenti: la presenza o l’assenza di una continuità aziendale.
So perfettamente che gli accadimenti odierni minano la “certezza” di una continuità aziendale futura di molti (soprattutto ove si parli di PMI o piccoli studi professionali) ma focalizzarsi su questa constatazione non aiuta.
Meglio invece restare focalizzati sull’oggi e sul brevissimo/breve termine, stimare quanto prima la durata massima della nostra “resistenza finanziaria”, decidere e agire di conseguenza.
Focalizzazione, riflessione, decisione e azione vanno contrapposte a tre elementi che non possiamo permetterci: panico, reazioni impulsive, immobilismo.
Resistenza finanziaria
Due parole sulla “resistenza finanziaria”: la sua stima ha a che fare con la determinazione tecnica dei flussi di cassa futuri associati ad un ipotizzato calo degli incassi e al suo perdurare nel tempo.
La spiego meglio con un esempio iper-semplificato:
possibili contromisure tempestivamente adottate (es. moratoria bancaria, rinegoziazione delle condizioni di fornitura, CIGS e altre misure straordinarie);
Cultura aziendale
Il tuo livello di cultura imprenditoriale potrà fare la differenza (quanto avrei voluto che non si dovesse verificare questo momento infausto perché molti imprenditori e altrettanti professionisti si rendessero finalmente conto della necessità di un approccio imprenditoriale evoluto, dove l’adeguato assetto organizzativo, amministrativo e contabile conta non perché lo richiede il D.Lgs n. 14/2019 ma perché necessario, alla pari del saper ragionare finanziariamente).
Cash is king
La continuità aziendale è strettamente legata alla cassa: cash is king, redditività e fatturato vengono poi (tanto in situazioni di crisi che di normalità);
Componenti della strategia di risposta
Il contenimento dei costi, le azioni di recupero della liquidità e la continuazione di altre attività prioritarie come la comunicazione commerciale (di supporto alle vendite che a un certo momento ripartiranno) e il rafforzamento strutturale fanno parte della strategia di risposta.
Non solo.
Insite nella strategia di risposta stanno:
Vai sull’operativo
Consigli pratici:
Continua a seguirmi, nel prossimo post parlerò di come accertare la propria situazione di base.
Avanti Italia, avanti tutti!
_ Alessandro Vianello _
Precedenti post del decalogo:
Part one: l’atteggiamento mentale in situazione di crisi
Part two: crisi e scenari
Per acquisire i documenti che non hai avuto occasione di leggere, esporre le tue critiche/suggerimenti/richieste di approfondimento e condividere la tua esperienza scrivi sui commenti o su alessandro.vianello@eftilia.it
Articoli recenti
Categorie