Non si pensi che la crisi attuale possa essere affrontata solo con le misure “classiche” (ad es. un ribasso dei prezzi di vendita per contenere il calo delle vendite, l’allungamento delle scadenze di pagamento, la rinegoziazione delle condizioni bancarie, il moltiplicarsi di iniziative promozionali, la richiesta di sconti sui prezzi di acquisto, la rinegoziazione delle condizioni bancarie, l’utilizzo della CIGS, altre misure straordinarie, azioni procrastinatorie varie).
Serve oggi un modo di pensare e agire assolutamente diverso.
Un modo che deriva dal mix armonico di tanti elementi, uno fra questi la capacità di ragionare e decidere sulla base di scenari alternativi.
Ragionare per Scenari
Nel precedente post ho raccontato di aver partecipato a riunioni di coordinamento interno per ciascuna delle mie attività e mi soffermo oggi sugli scenari che abbiamo identificato.
Prima di parlarne faccio delle doverose precisazioni:
quelli che abbiamo identificato sono degli scenari provvisori, individuati a fronte di una quantità di dati talora insufficiente, con informazioni spesso contraddittorie e con un’attività di approfondimento parziale svolto in tempi ristrettissimi;
un’analisi per scenari fatta bene richiede una lettura/interpretazione della realtà basata su un esame completo della realtà di riferimento (in questo caso globale e non solamente italiana); il tutto va supportato da una solida metodologia scientifica multilivello che permetta di simulare impatti e ricadute degli eventi/azioni conseguenti sul settore di appartenenza e quindi sulla singola organizzazione;
abbiamo optato per la logica del “fatto è meglio che perfetto”, dovendo soddisfare la necessità immediata di definire delle linee guida per i comportamenti da adottare nei nostri business e da suggerire alla nostra clientela e ai nostri fornitori.
Quali Scenari
Abbiamo quindi identificato scenari:
differenziati per settori;
caratterizzati da diversi tempi di ritorno alla normalità degli scambi economici, nazionali ed internazionali (consapevoli che i tempi di “normalizzazione” dei due saranno diversi).
Più specificamente:
abbiamo identificato un primo scenario (termine della crisi ucraina a maggio 2022, variazione ipotizzata per il PIL 2022 = dal +1% al +1,5%) ove una graduale ripresa economica avverrà a partire da marzo-giugno 2023, il che sta a dire che dobbiamo tener duro per almeno 12 mesi;
abbiamo anche considerato un secondo scenario (termine della crisi ucraina a agosto-settembre 2022, variazione ipotizzata per il PIL 2022 = dal -0,5% alla crescita 0) ove una lenta ripartenza avviene a partire dalla fine del 2023/primo trimestre 2024;
abbiamo deciso di non considerare un terzo e catastrofico scenario.
Lo abbiamo fatto consapevoli di una non escludibile necessità futura di mettere in discussione le nostre ipotesi in un batter d’occhio.
La nuova normalità
Ritornare alla normalità degli scambi economici non significherà essere tornati ad una completa normalità e, men che meno, il ripristino di quella passata (detto nel 2020, ribadito ora).
A scenari diversi corrispondono strategie di risposta diversa e, soprattutto, una diversa solidità finanziaria richiesta (ciascuno di noi dovrà ben capire quanto a lungo riuscirà a resistere a fronte di diversi tempi di ripristino di accettabili livelli di incasso).
Scenari, obiettivi, azioni, tempi
Dobbiamo quindi ragionare almeno su due diversi scenari ed elaborare per ciascuno di essi una specifica strategia di risposta, con:
obiettivi e azioni impattanti su tutte le funzioni dell’organizzazione e sulla filiera di riferimento;
un’articolazione temporale giornaliera, di brevissimo e di breve termine;
un aggiornamento settimanale.
Il tutto debitamente formalizzato, consapevoli che quello che andremo a decidere e fare impatterà sulla nostra azienda/studio, sui nostri soci, sui nostri collaboratori, sui nostri clienti, sui nostri fornitori, sui vari stakeholders privati e pubblici del nostro ecosistema di appartenenza.
Per acquisire i documenti che non hai avuto occasione di leggere, esporre le tue critiche/suggerimenti/richieste di approfondimento e condividere la tua esperienza scrivi sui commenti o su alessandro.vianello@eftilia.it.
Oltre le misure classiche
Non si pensi che la crisi attuale possa essere affrontata solo con le misure “classiche” (ad es. un ribasso dei prezzi di vendita per contenere il calo delle vendite, l’allungamento delle scadenze di pagamento, la rinegoziazione delle condizioni bancarie, il moltiplicarsi di iniziative promozionali, la richiesta di sconti sui prezzi di acquisto, la rinegoziazione delle condizioni bancarie, l’utilizzo della CIGS, altre misure straordinarie, azioni procrastinatorie varie).
Serve oggi un modo di pensare e agire assolutamente diverso.
Un modo che deriva dal mix armonico di tanti elementi, uno fra questi la capacità di ragionare e decidere sulla base di scenari alternativi.
Ragionare per Scenari
Nel precedente post ho raccontato di aver partecipato a riunioni di coordinamento interno per ciascuna delle mie attività e mi soffermo oggi sugli scenari che abbiamo identificato.
Prima di parlarne faccio delle doverose precisazioni:
Quali Scenari
Abbiamo quindi identificato scenari:
Più specificamente:
Lo abbiamo fatto consapevoli di una non escludibile necessità futura di mettere in discussione le nostre ipotesi in un batter d’occhio.
La nuova normalità
Ritornare alla normalità degli scambi economici non significherà essere tornati ad una completa normalità e, men che meno, il ripristino di quella passata (detto nel 2020, ribadito ora).
A scenari diversi corrispondono strategie di risposta diversa e, soprattutto, una diversa solidità finanziaria richiesta (ciascuno di noi dovrà ben capire quanto a lungo riuscirà a resistere a fronte di diversi tempi di ripristino di accettabili livelli di incasso).
Scenari, obiettivi, azioni, tempi
Dobbiamo quindi ragionare almeno su due diversi scenari ed elaborare per ciascuno di essi una specifica strategia di risposta, con:
Il tutto debitamente formalizzato, consapevoli che quello che andremo a decidere e fare impatterà sulla nostra azienda/studio, sui nostri soci, sui nostri collaboratori, sui nostri clienti, sui nostri fornitori, sui vari stakeholders privati e pubblici del nostro ecosistema di appartenenza.
E tu quali scenari hai previsto?
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Continua a seguirmi, nel prossimo post parlerò di crisi e strategie di risposta.
Avanti Italia, avanti tutti!
_ Alessandro Vianello _
Precedenti post del decalogo
Part one: l’atteggiamento mentale in situazione di crisi
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