Il legame fra sostenibilità e valore delle imprese trova concreta conferma, ne- gli studi di Finanza Aziendale, nel fatto che i rating Environmental, Social e Governance, disponibili per le sole imprese quotate, ne misurano grado di rischio e di efficienza tecnologica, aziendale e di corporate governance .
Ad esempio, alcuni pillars fra quelli che compongono la E, riguardano l’utilizzo del- le risorse idriche. È quindi ragionevole ritenere che un’impresa con migliore gestione delle risorse idriche rispetto a un competitor , abbia un migliore rating ESG.
Gli investitori sono sempre più interessati non solo a ottenere dai loro investimenti un buon rendimento finanziario ponderato per il rischio, ma anche a conoscere quali siano gli ingredienti che determinano il profilo “rischio-rendimento” dei loro investimenti.
Più elevati rating ESG fotografano pertanto una migliore gestione delle risorse o, alter- nativamente, un migliore presidio dei relativi rischi. Le ricerche che hanno indagato l’impatto dei rating ESG sui rendimenti delle imprese hanno messo in luce come il mercato premi le imprese con i migliori rating ESG, minimizzandone il costo del capitale.
Il mercato è infatti disposto a finanziare a tassi più contenuti le imprese che riconosce come più efficienti da un punto di vista tecnologico o più capaci di presidiare i molteplici rischi che scaturiscono dalla sfida della sostenibilità.
Le peculiarità dei singoli business nel rapporto con il rating
L’impatto dei rating ESG sul costo del capitale delle imprese e quindi sul loro valore di- pende, tuttavia, dalle specificità dei diversi settori di business.
A mero titolo esemplificativo, nell’automotive, se il rating della E aumenta del 10%, si registra un incremento del ROA (Return on Assets) del 4%, mentre miglioramenti di rating della S e della G hanno effetti molto marginali.
Diversamente, nell’Oil & Gas, ad avere maggiore impatto sul costo del capitale sono alcuni elementi della S, nell’area della Product Responsability Workforce e della G (governance), più specificatamente la Corporate Socia- le Responsability Strategy. Un incremento del 10% dei rating in tali pillars riduce il costo del capitale di circa 50 b. p.
Come ultimo esempio, nel Food and Beverage, sono due componenti della S e, in modo specifico, i rating relativi a Workforce e Community a ridurre il costo del capitale sia di rischio, sia di debito di circa mezzo punto. Inoltre, queste relazioni sono, per lo più, non lineari, ovvero è il coefficiente quadratico ad avere un impatto significativo e statisticamente significativo nel ridurre il costo del capitale. In altre parole, per ottenere un risultato tangibile, il committement sui temi della sostenibilità deve essere profondo.
Il valore della conoscenza ESG: un territorio da esplorare
Un coinvolgimento di facciata rappresenterebbe solo un costo e non un beneficio, come del resto aveva già preconizzato Milton Friedman nel suo celebre articolo del 1970. Le specificità settoriali, come quelle sopra descritte, devono essere ben conosciute:
dagli executives in modo da potere implementare azioni manageriali più incisive per migliorare i rating rilevanti nello specifico settore,
dagli investitori per metterli nelle condizioni di ottimizzare il profilo di asset allocation dei loro portafogli
e, da ultimo, anche dai professionisti che valutano le imprese, per coglierne fonti innovative di creazione di valore.
Il tema della sostenibilità sta aprendo nuove prospettive del tutto inesplorate e pertanto molto “seducenti” per le materie azienda- li, per il business e anche per la compliance, avendo ben in mente come Karl Popper ricordasse spesso che sarebbe stata proprio “la seduzione del futuro” a farci vivere.
– – – – – –
Testo integrale di C. Bellavite Pellegrini, “Sostenibilità e valore delle imprese, alleanza sempre più stretta”, Il Sole24 ORE, 25 febbraio 2023.
Il legame fra sostenibilità e valore delle imprese trova concreta conferma, ne- gli studi di Finanza Aziendale, nel fatto che i rating Environmental, Social e Governance, disponibili per le sole imprese quotate, ne misurano grado di rischio e di efficienza tecnologica, aziendale e di corporate governance .
Ad esempio, alcuni pillars fra quelli che compongono la E, riguardano l’utilizzo del- le risorse idriche. È quindi ragionevole ritenere che un’impresa con migliore gestione delle risorse idriche rispetto a un competitor , abbia un migliore rating ESG.
Gli investitori sono sempre più interessati non solo a ottenere dai loro investimenti un buon rendimento finanziario ponderato per il rischio, ma anche a conoscere quali siano gli ingredienti che determinano il profilo “rischio-rendimento” dei loro investimenti.
Più elevati rating ESG fotografano pertanto una migliore gestione delle risorse o, alter- nativamente, un migliore presidio dei relativi rischi. Le ricerche che hanno indagato l’impatto dei rating ESG sui rendimenti delle imprese hanno messo in luce come il mercato premi le imprese con i migliori rating ESG, minimizzandone il costo del capitale.
Il mercato è infatti disposto a finanziare a tassi più contenuti le imprese che riconosce come più efficienti da un punto di vista tecnologico o più capaci di presidiare i molteplici rischi che scaturiscono dalla sfida della sostenibilità.
Le peculiarità dei singoli business nel rapporto con il rating
L’impatto dei rating ESG sul costo del capitale delle imprese e quindi sul loro valore di- pende, tuttavia, dalle specificità dei diversi settori di business.
A mero titolo esemplificativo, nell’automotive, se il rating della E aumenta del 10%, si registra un incremento del ROA (Return on Assets) del 4%, mentre miglioramenti di rating della S e della G hanno effetti molto marginali.
Diversamente, nell’Oil & Gas, ad avere maggiore impatto sul costo del capitale sono alcuni elementi della S, nell’area della Product Responsability Workforce e della G (governance), più specificatamente la Corporate Socia- le Responsability Strategy. Un incremento del 10% dei rating in tali pillars riduce il costo del capitale di circa 50 b. p.
Come ultimo esempio, nel Food and Beverage, sono due componenti della S e, in modo specifico, i rating relativi a Workforce e Community a ridurre il costo del capitale sia di rischio, sia di debito di circa mezzo punto. Inoltre, queste relazioni sono, per lo più, non lineari, ovvero è il coefficiente quadratico ad avere un impatto significativo e statisticamente significativo nel ridurre il costo del capitale. In altre parole, per ottenere un risultato tangibile, il committement sui temi della sostenibilità deve essere profondo.
Il valore della conoscenza ESG: un territorio da esplorare
Un coinvolgimento di facciata rappresenterebbe solo un costo e non un beneficio, come del resto aveva già preconizzato Milton Friedman nel suo celebre articolo del 1970. Le specificità settoriali, come quelle sopra descritte, devono essere ben conosciute:
Il tema della sostenibilità sta aprendo nuove prospettive del tutto inesplorate e pertanto molto “seducenti” per le materie azienda- li, per il business e anche per la compliance, avendo ben in mente come Karl Popper ricordasse spesso che sarebbe stata proprio “la seduzione del futuro” a farci vivere.
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Testo integrale di C. Bellavite Pellegrini, “Sostenibilità e valore delle imprese, alleanza sempre più stretta”, Il Sole24 ORE, 25 febbraio 2023.
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