I nuovi standard estendono alcuni concetti chiave come: impatto, due diligence, temi materiali e stakeholder. La revisione ha con- sentito di integrare le aspettative di con- dotta responsabile delle imprese definite da protocolli di autorevoli enti intergovernativi, come le linee guida dell’Ocse per le multinazionali e i principi guida dell’Onu su imprese e diritti umani. Le novità introdotte, inoltre, rendono la rendicontazione Gri coerente e comparabile con quella prevista dalla nuova direttiva europea in materia (Corporate sustainability reporting directive – Csrd) e gli analoghi principi emanati dalla Fondazione Ifrs. In questo modo, si agevolano le aziende nel processo di transizione verso i nuovi standard europei che entreranno in vigore progressivamente a partire dal 2024.
Gli universal standard, oggetto dell’intervento di aggiornamento, sono i seguenti:
Gri 1 principi fondamentali (in sostituzione del GRI 101);
Gri 2 informativa generale (in sostituzione del GRI 102);
Gri 3 temi materiali (in sostituzione del Gri 103).
Essi rappresentano le fondamenta del processo di rendicontazione, stabilendo le in- formazioni sull’organizzazione e la metodo- logia che essa dovrà seguire nel processo di rendicontazione. I cosiddetti topic standard, serie Gri 200 Economic, Gri 300 Environmental e Gri 400 Social, non hanno subito variazioni sostanziali. Tuttavia, chi già ha uti- lizzato i Gri nella propria rendicontazione, dovrà effettuare un’attenta analisi per verificare la conformità dei processi con i nuovi standard universali.
Il Gri ha anche pubblicato il primo standard di settore, quello relativo a Oil&Gas (G11), identificando quaranta settori per i quali emanerà standard specifici o sector standard: tra questi, la produzione di carbone, l’estrazione mineraria, l’agricoltura, l’acqua- coltura e la pesca.
Tutti questi principi dovranno essere utilizzati per la rendicontazione degli impatti dell’organizzazione relativi ai temi materiali identificati.
Una novità importante è la scomparsa della distinzione tra opzione base (core) e avanzata (comprehensive), ossia della possibilità di scegliere se rendicontare su alcune o tutte le informative prevista nel precedente standard GRI 102. Da quest’anno, si dovrà rendicontare su tutto, fatta salva qualche limitata possibilità di omissione.
Rimane consentito scegliere se rendiconta- re “in conformità agli standard Gri”, soddisfacendo tutti i requisiti obbligatori per la rendicontazione, ovvero “con riferimento” a tali standard, quando si è nell’impossibilità di rispettare tutti i requisiti previsti.
Standard di sostenibilità e stakeholders
I nuovi Gri propongono una definizione più chiara e concisa di stakeholder, focalizzata sugli impatti (positivi o negativi) dell’azienda sugli stessi, ossia “individuo o gruppo che ha un interesse sul quale le attività dell’azienda hanno o potrebbero avere un impatto”. Viene sottolineata, inoltre, l’importanza del coinvolgimento dei portatori d’interesse prima dell’avvio del processo di reporting, per aumentare l’efficacia delle azioni di prevenzione e mitigazione. Un’altra importante novità, contenuto nel Gri 3, riguarda il processo di identificazione dei temi materiali. Esso dovrà focalizzarsi sugli impatti più significativi dell’azienda sull’economia, l’ambiente e le persone, inclusi quelli sui diritti umani. Coerentemente con le modifiche apportate alla definizione di portatore di interesse, vie- ne eliminato il riferimento ai temi che ragionevolmente “influenzano in modo sostanziale le valutazioni e le decisioni degli stakeholder”. In particolare, nei nuovi standard,
l’analisi di materialità richiede un processo di due diligence che focalizza l’attenzione sull’impatto positivo o negativo, effettivo o potenziale dell’azienda per identificare le priorità, in base alla gravità, la portata e la probabilità di accadimento dell’impatto stesso. La matrice di materialità non è più citata nel Gri 3, mentre si enfatizza l’importanza del processo che porta a identificare i temi materiali. In questa attività è richiesto che si tenga conto di eventuali standard di settore, per contestualizzare l’azienda.
Testo integrale di Enzo Rocca, “Sostenibilità, negli standard Gri vanno coinvolti gli stakeholder”, Norme&Tributi, Il Sole 24 ORE, 18 aprile 2023, p. 35.
I NUOVI STANDARD
Gri 1 – Foundation. Illustra le finalità e il sistema degli standard Gri di rendicontazione di sostenibilità spiegando i concetti chiave, i requisiti e i principi di rendicontazione che le aziende devono osservare per presentare i loro report in conformità agli standard Gri. Il Gri 1 è il primo standard che le aziende dovrebbero consultare per capire come preparare una reportistica basandosi sugli standard Gri.
Gri 2 – General disclosures. Contiene le informative che le organizzazioni devono fornire in merito alla loro prassi di rendicontazione, alle attività e ai lavoratori, alla governance, alla strategia, alle politiche e alle pratiche e al coinvolgimento degli stakeholder. Tali informazioni illustrano il profilo e le dimensioni dell’organizzazione, offrendo un contesto per capirne l’impatto.
Gri 3 – Temi materiali. Offre indicazioni guidate su come identificare i temi materiali. Inoltre, spiega come gli standard di settore vengono utilizzati in questo processo. Sono temi materiali quei temi che rappresentano gli impatti maggiormente significativi di un’organizzazione sull’economia, sull’ambiente, sulle persone inclusi quelli sui diritti umani.
I nuovi standard estendono alcuni concetti chiave come: impatto, due diligence, temi materiali e stakeholder. La revisione ha con- sentito di integrare le aspettative di con- dotta responsabile delle imprese definite da protocolli di autorevoli enti intergovernativi, come le linee guida dell’Ocse per le multinazionali e i principi guida dell’Onu su imprese e diritti umani. Le novità introdotte, inoltre, rendono la rendicontazione Gri coerente e comparabile con quella prevista dalla nuova direttiva europea in materia (Corporate sustainability reporting directive – Csrd) e gli analoghi principi emanati dalla Fondazione Ifrs. In questo modo, si agevolano le aziende nel processo di transizione verso i nuovi standard europei che entreranno in vigore progressivamente a partire dal 2024.
Gli universal standard, oggetto dell’intervento di aggiornamento, sono i seguenti:
Essi rappresentano le fondamenta del processo di rendicontazione, stabilendo le in- formazioni sull’organizzazione e la metodo- logia che essa dovrà seguire nel processo di rendicontazione. I cosiddetti topic standard, serie Gri 200 Economic, Gri 300 Environmental e Gri 400 Social, non hanno subito variazioni sostanziali. Tuttavia, chi già ha uti- lizzato i Gri nella propria rendicontazione, dovrà effettuare un’attenta analisi per verificare la conformità dei processi con i nuovi standard universali.
Il Gri ha anche pubblicato il primo standard di settore, quello relativo a Oil&Gas (G11), identificando quaranta settori per i quali emanerà standard specifici o sector standard: tra questi, la produzione di carbone, l’estrazione mineraria, l’agricoltura, l’acqua- coltura e la pesca.
Tutti questi principi dovranno essere utilizzati per la rendicontazione degli impatti dell’organizzazione relativi ai temi materiali identificati.
Una novità importante è la scomparsa della distinzione tra opzione base (core) e avanzata (comprehensive), ossia della possibilità di scegliere se rendicontare su alcune o tutte le informative prevista nel precedente standard GRI 102. Da quest’anno, si dovrà rendicontare su tutto, fatta salva qualche limitata possibilità di omissione.
Rimane consentito scegliere se rendiconta- re “in conformità agli standard Gri”, soddisfacendo tutti i requisiti obbligatori per la rendicontazione, ovvero “con riferimento” a tali standard, quando si è nell’impossibilità di rispettare tutti i requisiti previsti.
Standard di sostenibilità e stakeholders
I nuovi Gri propongono una definizione più chiara e concisa di stakeholder, focalizzata sugli impatti (positivi o negativi) dell’azienda sugli stessi, ossia “individuo o gruppo che ha un interesse sul quale le attività dell’azienda hanno o potrebbero avere un impatto”. Viene sottolineata, inoltre, l’importanza del coinvolgimento dei portatori d’interesse prima dell’avvio del processo di reporting, per aumentare l’efficacia delle azioni di prevenzione e mitigazione. Un’altra importante novità, contenuto nel Gri 3, riguarda il processo di identificazione dei temi materiali. Esso dovrà focalizzarsi sugli impatti più significativi dell’azienda sull’economia, l’ambiente e le persone, inclusi quelli sui diritti umani. Coerentemente con le modifiche apportate alla definizione di portatore di interesse, vie- ne eliminato il riferimento ai temi che ragionevolmente “influenzano in modo sostanziale le valutazioni e le decisioni degli stakeholder”. In particolare, nei nuovi standard,
l’analisi di materialità richiede un processo di due diligence che focalizza l’attenzione sull’impatto positivo o negativo, effettivo o potenziale dell’azienda per identificare le priorità, in base alla gravità, la portata e la probabilità di accadimento dell’impatto stesso. La matrice di materialità non è più citata nel Gri 3, mentre si enfatizza l’importanza del processo che porta a identificare i temi materiali. In questa attività è richiesto che si tenga conto di eventuali standard di settore, per contestualizzare l’azienda.
Testo integrale di Enzo Rocca, “Sostenibilità, negli standard Gri vanno coinvolti gli stakeholder”, Norme&Tributi, Il Sole 24 ORE, 18 aprile 2023, p. 35.
I NUOVI STANDARD
Gri 1 – Foundation. Illustra le finalità e il sistema degli standard Gri di rendicontazione di sostenibilità spiegando i concetti chiave, i requisiti e i principi di rendicontazione che le aziende devono osservare per presentare i loro report in conformità agli standard Gri. Il Gri 1 è il primo standard che le aziende dovrebbero consultare per capire come preparare una reportistica basandosi sugli standard Gri.
Gri 2 – General disclosures. Contiene le informative che le organizzazioni devono fornire in merito alla loro prassi di rendicontazione, alle attività e ai lavoratori, alla governance, alla strategia, alle politiche e alle pratiche e al coinvolgimento degli stakeholder. Tali informazioni illustrano il profilo e le dimensioni dell’organizzazione, offrendo un contesto per capirne l’impatto.
Gri 3 – Temi materiali. Offre indicazioni guidate su come identificare i temi materiali. Inoltre, spiega come gli standard di settore vengono utilizzati in questo processo. Sono temi materiali quei temi che rappresentano gli impatti maggiormente significativi di un’organizzazione sull’economia, sull’ambiente, sulle persone inclusi quelli sui diritti umani.
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