Dal CSRD al VSME, verso un percorso aziendale sempre più sostenibile.
La sostenibilità aziendale è un tema più che mai urgente per le imprese di ogni dimensione. In questo contesto, la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), con l’estensione dell’obbligo alla rendicontazione di sostenibilità a tutte le grandi imprese e la fissazione di regole più chiare e stringenti, rappresenta una pietra miliare per la crescita della sostenibilità del sistema delle imprese europee.
Per le PMI non obbligate, invece, la rendicontazione volontaria di sostenibilità (VSME) è il documento con il quale possono comunicare, all’interno ed all’esterno, il loro impegno sui temi ESG, con tutti i vantaggi di posizionamento strategico, reputazionali e competitivi che ciò comporta.
Corporate Sustainability Reporting Directive: di cosa si tratta?
La Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), introdotta dalla direttiva europea 2022/2464/UE e recepita di recente in Italia con il d.lgs 125/2024, impone alle imprese di rendicontare le proprie performance ambientali, sociali e di governance (ESG) in modo più trasparente e uniforme rispetto alla precedente Non-Financial Reporting Directive (NFRD). L’obiettivo è rafforzare la responsabilità aziendale sugli impatti ESG e favorire una transizione verso uno sviluppo sostenibile.
La CSRD amplia il perimetro delle imprese coinvolte, includendo:
grandi aziende con almeno 250 dipendenti, 50 milioni di euro di fatturato o 25 milioni di attivo di bilancio;
PMI quotate a partire dal 2026, con margini di flessibilità iniziale;
imprese non europee con un fatturato superiore a 150 milioni di euro nell’UE e una presenza significativa in Europa, a partire dal 2028
L’obbligo principale è l’integrazione della rendicontazione ESG nel bilancio aziendale utilizzando gli ESRS (European Sustainability Reporting Standards), garantendo uniformità e confrontabilità delle informazioni.
VSME, la nuova frontiera della rendicontazione.
Se la CSRD rappresenta un passo avanti normativo, l’innovazione che produrrà più effetti fra le nostre imprese è la Rendicontazione Volontaria di Sostenibilità (VSME). Questo strumento offre alle aziende non obbligate, ovvero alle PMI che sono la stragrande maggioranza delle imprese italiane, la possibilità di comunicare quello che stanno facendo sulla sostenibilità, secondo uno standard riconosciuto a livello europeo, confrontabile con quello delle altre imprese, con un approccio flessibile e proporzionato, in termini di informazioni da fornire e complessità. La VSME permetterà di:
migliorare la reputazione aziendale;
accedere più facilmente a finanziamenti e incentivi green;
rendere trasparente i rischi che l’impresa affronta e le modalità con le quali intende eliminarli, mitigarli o proteggersi dagli stessi e le opportunità che offre il percorso sulla sostenibilità intrapreso dall’impresa;
rafforzare la propria attrattività verso i mercati e la propria affidabilità verso finanziatori e fornitori.
anticipare ulteriori estensione degli obblighi normativi legati alla sostenibilità.
Come arrivare alla redazione di una VSME che produca tutti i suoi effetti positivi?
Semplificando, le PMI dovranno svolgere queste attività:
Formare il management ed il personale sui temi della sostenibilità a tutti i livelli per far partecipare l’intera organizzazione agli obiettivi ESG il cui raggiungimento verrà misurato e rendicontato poi nella VSME
Individuare gli indicatori che misurano le performance ESG rilevanti per l’impresa e gli stakeholder
dotarsi di un sistema di rilevazione affidabile
implementare soluzioni digitali per la sistemazione e l’analisi dei dati
farsi supportare almeno all’inizio, da partner esterni specializzati per ottimizzare il lavoro e aumentare quantità e qualità dei risultati
È così che l’impegno per redigere la VSME consentirà di allineare l’intera organizzazione ad una nuova politica aziendale che faccia della sostenibilità una delle leve strategiche di innovazione e competitività
L’analisi di doppia materialità, un elemento imprescindibile.
Un elemento che noi di EFTILIA riteniamo determinante per l’efficacia della rendicontazione è l’analisi di doppia materialità, che rappresenta il cuore del nostro approccio e l’unico modo per garantire che la rendicontazione di sostenibilità non sia un mero adempimento formale, ma diventi uno strumento realmente utile e strategico.
L’analisi di doppia materialità consente di identificare gli impatti positivi e negativi più rilevanti che l’impresa produce sia verso l’esterno da un punto di vista ambientale, sociale e per effetto della sua condotta in termini di rispetto delle norme (materialità o rilevanza dell’impatto) sia quelli che subisce dal contesto nel quale opera che produrranno effetti finanziari (materialità finanziaria).
Questo approccio è l’unico che permette di prioritizzare gli interventi aziendali e di costruire una strategia ESG concreta e dinamica, capace di evolversi con le necessità dell’impresa e degli stakeholder.
Per Eftilia, l’analisi di doppia materialità è il solo approccio possibile per dare senso e valore a tutto il processo di rendicontazione e ciò indipendentemente che sia prevista o meno dalla norma.
È infatti l’unica che rende possibile collegare direttamente la strategia aziendale agli impatti ESG, fornendo una visione chiara delle priorità e trasformando le informazioni raccolte in una guida operativa.
Solo così, le aziende non produrranno un “pezzo di carta”, ma un documento vivo, una mappa capace di orientare sia l’organizzazione nella creazione di valore tangibile sia gli stakeholder nella loro valutazione dell’impresa stessa.
Dal CSRD al VSME, verso un percorso aziendale sempre più sostenibile.
La sostenibilità aziendale è un tema più che mai urgente per le imprese di ogni dimensione. In questo contesto, la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), con l’estensione dell’obbligo alla rendicontazione di sostenibilità a tutte le grandi imprese e la fissazione di regole più chiare e stringenti, rappresenta una pietra miliare per la crescita della sostenibilità del sistema delle imprese europee.
Per le PMI non obbligate, invece, la rendicontazione volontaria di sostenibilità (VSME) è il documento con il quale possono comunicare, all’interno ed all’esterno, il loro impegno sui temi ESG, con tutti i vantaggi di posizionamento strategico, reputazionali e competitivi che ciò comporta.
Corporate Sustainability Reporting Directive: di cosa si tratta?
La Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), introdotta dalla direttiva europea 2022/2464/UE e recepita di recente in Italia con il d.lgs 125/2024, impone alle imprese di rendicontare le proprie performance ambientali, sociali e di governance (ESG) in modo più trasparente e uniforme rispetto alla precedente Non-Financial Reporting Directive (NFRD). L’obiettivo è rafforzare la responsabilità aziendale sugli impatti ESG e favorire una transizione verso uno sviluppo sostenibile.
La CSRD amplia il perimetro delle imprese coinvolte, includendo:
L’obbligo principale è l’integrazione della rendicontazione ESG nel bilancio aziendale utilizzando gli ESRS (European Sustainability Reporting Standards), garantendo uniformità e confrontabilità delle informazioni.
VSME, la nuova frontiera della rendicontazione.
Se la CSRD rappresenta un passo avanti normativo, l’innovazione che produrrà più effetti fra le nostre imprese è la Rendicontazione Volontaria di Sostenibilità (VSME). Questo strumento offre alle aziende non obbligate, ovvero alle PMI che sono la stragrande maggioranza delle imprese italiane, la possibilità di comunicare quello che stanno facendo sulla sostenibilità, secondo uno standard riconosciuto a livello europeo, confrontabile con quello delle altre imprese, con un approccio flessibile e proporzionato, in termini di informazioni da fornire e complessità. La VSME permetterà di:
Come arrivare alla redazione di una VSME che produca tutti i suoi effetti positivi?
Semplificando, le PMI dovranno svolgere queste attività:
L’analisi di doppia materialità, un elemento imprescindibile.
Un elemento che noi di EFTILIA riteniamo determinante per l’efficacia della rendicontazione è l’analisi di doppia materialità, che rappresenta il cuore del nostro approccio e l’unico modo per garantire che la rendicontazione di sostenibilità non sia un mero adempimento formale, ma diventi uno strumento realmente utile e strategico.
L’analisi di doppia materialità consente di identificare gli impatti positivi e negativi più rilevanti che l’impresa produce sia verso l’esterno da un punto di vista ambientale, sociale e per effetto della sua condotta in termini di rispetto delle norme (materialità o rilevanza dell’impatto) sia quelli che subisce dal contesto nel quale opera che produrranno effetti finanziari (materialità finanziaria).
Questo approccio è l’unico che permette di prioritizzare gli interventi aziendali e di costruire una strategia ESG concreta e dinamica, capace di evolversi con le necessità dell’impresa e degli stakeholder.
Per Eftilia, l’analisi di doppia materialità è il solo approccio possibile per dare senso e valore a tutto il processo di rendicontazione e ciò indipendentemente che sia prevista o meno dalla norma.
È infatti l’unica che rende possibile collegare direttamente la strategia aziendale agli impatti ESG, fornendo una visione chiara delle priorità e trasformando le informazioni raccolte in una guida operativa.
Solo così, le aziende non produrranno un “pezzo di carta”, ma un documento vivo, una mappa capace di orientare sia l’organizzazione nella creazione di valore tangibile sia gli stakeholder nella loro valutazione dell’impresa stessa.
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