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  • Viaggio nella sostenibilità – La certificazione della sostenibilità
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La sostenibilità oggi non è più solo un’opzione etica: è una condizione per competere, accedere al credito e restare nelle filiere. Anche per le PMI, è il momento di muoversi.
In questo quadro, la limited assurance offre un primo livello di verifica indipendente sui dati ESG: accessibile, proporzionata e capace di aumentare credibilità e trasparenza della rendicontazione. È la porta d’ingresso per molte imprese, in attesa di obblighi più estesi.

Il nuovo principio SSAE (Italia) chiarisce ruolo e responsabilità del revisore di sostenibilità: indipendenza, scetticismo professionale, scambio informativo con il revisore del bilancio e verifica della coerenza con ESRS e Tassonomia. Una cornice operativa che rende più affidabili processi e informazioni. 

Nell’incertezza normativa, crescono le certificazioni volontarie come leve di mercato: qualità (ISO 9001), ambiente (ISO 14001), salute e sicurezza (ISO 45001) e parità di genere (UNI/PdR 125) registrano trend in forte aumento in Italia. Sono strumenti che sistematizzano processi e migliorano il posizionamento presso banche e grandi clienti.

Per le PMI non quotate, lo standard VSME propone una rendicontazione proporzionata: un modulo base con metriche essenziali e un modulo avanzato per realtà più mature, oggi anche in versione digitale con calcoli e controlli di coerenza. Un percorso praticabile che allinea la narrazione ai dati e prepara all’assurance. 

La logica è quella del progresso incrementale, non della perfezione immediata: partire dal necessario, misurare ciò che conta, verificare con terzi e comunicare in modo coerente agli stakeholder.

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